Vieni, c’è una casa nel bosco

Quando ero bambino e poi ragazzo, il ferragosto tradizionalmente era una festa familiare. Una famiglia viva e allegramente sgangherata, un rumoroso vociare in fiorentino, con liti, partite a carte, esplorazioni nel bosco e avventure di pesca a mani nude nel torrente, sfuggendo ai guardacaccia. Al centro di tutto c’era una casa allora già mezza diroccata, […]

Attì

Sei entrato nella nostra vita insieme agli anni Novanta. Rumoroso, pittoresco e sgrammaticato come un picaro all’arrembaggio di signore danzanti nei night di periferia. La sigaretta in bocca e quel tuo accento di siciliano mai completamente adattato alla compostezza di questa città ancora grigia. Troncavi le parole con accenti fantasiosi, come le grafiche delle tue […]

Spettacolo continuato

Quando sta male una persona che amo, mi tornano in mente di lei i ricordi più strani. Di mia madre, questa mattina, mi è tornata in mente una sua bizzarra abitudine di quando da piccolo mi portava al cinema. Tutte le volte arrivavamo in ritardo, a film già iniziato, e non c’era verso che riuscissi […]

19 marzo.

Perché sono cresciuto con i dischi di Gaber e Battisti. Perché ora so distinguere un’opera d’arte da un misero tentativo. Senza leggere la firma. Per i suoi gatti e i suoi Pinocchi.

Al risveglio

Il mio letto di bambino era nel bel mezzo di una stanza da studioso. Una poltrona sistemata fra una lunga vetrinetta ricca di libri e una scrivania di legno ottocentesco bucherellata da generazioni di tarli professionisti. Davanti, una piccola televisione in bianco e nero, appoggiata su una cassapanca di legno lavorato a intarsi che formavano […]

Un anno di più

Un anno fa a quest’ora, sono circa le 8 di mattina, l’equipe del Centro trapianti di fegato delle Molinette di Torino probabilmente aveva già praticato la prima incisione e stava per mettersi a ravanare nel mio addome. Obiettivo: quella simpatica ghiandolina di circa 13 centimetri a cui la provvidenza ha dato l’incarico di produrre insulina […]

Dieci

10, come il numero dei poeti del pallone. 10 come i comandamenti, per chi ci crede. Come i piccoli indiani fatti fuori uno dopo l’altro. 10 come i sogni che non ho realizzato e i chilometri di roccia su cui mi sono arrampicato, fino a scorticarmi le mani e spaccarmi le unghie. Dicono ci sia […]

Il sogno di Giovanni

A mio nonno. Appena l’infermiera fu uscita dalla stanza, Giovanni si tirò un po’ su con le braccia, assestando sui gomiti il suo corpo di novantenne. Poi si guardò intorno con quei suoi acquosi occhi azzurri e tornò alla carica. – Allora signori miei, chi ci sta lo deve dire adesso. Per quel che mi […]