E’ tutto un insieme di cose


E’ stato tutto un insieme di cose a far sì che io mi fermassi qui. E lasciate pure perdere i cantautori astigiani e i ciclisti di [tag]Firenze[/tag], perché qui si parla di [tag]vacanze[/tag] e del fatto che al ritorno da venti giorni venti filati di sole e mare, mare e sole (senza dimenticare moglie e figlio, figlio e moglie) ora sono reduce da un’influenza formato famiglia che ha ritardato, fra l’altro, di due giorni la riapertura ufficiale della stagione bloggistica 2006-2007.

Ora, visto che pur non essendo un indovino già mi immagino le torme doloranti di lettori che smaniano di sapere a cosa mi sto riferendo, lanciando lancinanti "oooooooohhhhhhhhh" agli Dei… Ecco alcuni buoni consigli per aiutarvi a evitare nell’ordine: febbre a 39, allucinazioni, nausea, dolori articolari (con annessa scoperta di nuove articolazioni) e mal di testa degni di George [tag]Best[/tag].

Punto primo. Dovete tornare dalla [tag]Sardegna[/tag]? Non – e ripeto NON – cercate di risparmiare contando sul fatto che siete dei ragazzini. Eravate dei ragazzini. Pretendete le comodità che una volta rifuggivate con sdegno come un lusso da nonni. Basta con i passaggi ponte. Viva le cabine e le traversate comode comode. Anche se durano solo 6 ore come la [tag]Livorno[/tag]-[tag]Olbia[/tag] (solo? Avete idea di quanto ci si possa rompere le balle su un traghetto strapieno di gente per lo più orribile e affamata per 6 ore filate, che poi diventano regolarmente 8 con i ritardi?).

Punto secondo. Scegliete con cura la località di arrivo. Se dovete, che ne so, arrivare vicino a Cagliari, ad esempio a [tag]Chia[/tag] (faccio per parlare, sia chiaro…), scegliete – e vi ripeto SCEGLIETE – di arrivare con il traghetto a Cagliari, che dista 45 km e non a Olbia, che ne dista 360. Solo per viaggiare 6 ore invece che 10 sul traghetto distesi sul ponte al sole e al vento. Ma se avete rispettato il punto primo, di 5 ore in più che vi frega? Le passerete al comodo in cabina, con tanti saluti alla simpatica SS 131 che meno male che c’è, ma che è di una noia mortale. Perché il selvaggio paesaggio sardo fatto di mirti e brulle montagne abbrostolite va bene per un’ora. Alla seconda già ti fa venire voglia di trovarsi nel downtown di [tag]Dallas[/tag]!

Punto terzo. Pretendete orari umanamente sostenibili. Se ci sono 360 km fra dove alloggiate e il luogo da dove parte il vostro battello per il continente, calcolate con cura – e ripeto CON CURA – i vostri orari. Faccio un esempio (sempre per parlare, sia chiaro). Se vi propongono il traghetto di ritorno alle 8 di mattina da Olbia, rifiutatelo. Dovrete partire alle 3 da Cagliari. E una volta a Livorno sobbarcarvi altre tre ore almeno fino a casa. (Grazie per non avermi chiesto perché uno che vive a [tag]Torino[/tag] dovrebbe scegliere di partire da Livorno quando esiste il porto di [tag]Genova[/tag]. Ancora non lo capisco).

Punto quarto. Decidete voi. Quando vi dicono, a febbraio, "sai per i traghetti i nostri amici hanno trovato una mega offerta da 1 euro, ma ti rendi conto? Macchina compresa! Così voi ometti andate in traghetto e noi donnine, coi bimbi, vi si raggiunge in aereo…" non pensate – e sottolineo NON – che agosto è lontano e che le vacanze sono un miraggio irrealizzabile. Il tempo passa, cazzo!, non lo avete ancora capito? E quando sarete sbarcati a Olbia alle 23.30 e vi accorgerete che fra di voi e un letto c’è ancora tutta la Sardegna (che è lunga e non è un esempio di infrastrutturazione felice)… vi renderete conto che forse avreste dovuto essere un po’ meno pigri. E’ il bello è che ancora non avrete idea di quel che vi aspetta per il ritorno…

A proposito…Lo sapevate che in Italia esiste una legge per cui se un lavoratore dipendente (sorry Suz) si ammala in ferie, può trasformare quei giorni in mutua e non perderli stupidamente? Noooo? Beh, non lo sapevo manco io. Me lo ha detto l’altro ieri il medico della mutua, mentre di "auscultava" i polmoni. Ne ho approfittato subito… Adesso però scappo che devo riposare. Lunedì si lavora e non voglio farmi trovare a mezzo servizio. Certe cose è meglio affrontarle in piena salute.

ps
Contravvenendo al mio essere atipicamente blogger non-esibizionista, privo cioè di diari di viaggio on line o di centinaia di foto flickeriane da mostrare all’universo mondo… una foto delle vacanze la voglio mettere comunque. Ci siamo io e il mio "Jacopino doc" in versione "fighi da spiaggia". In fondo la febbre è stata preceduta da un sacco di giornate stupende. Ah, la spiaggia è quella in cui hanno girato lo spot [tag]Tim[/tag] con [tag]De Sica[/tag] Vigile Urbano. Ammazzate oh!

Vaìa

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