Cartellino rosso



Io amo il calcio. E odio i fascisti-razzisti-testedicazzo-ignoranti-beceri che da ogni stadio ne infangano lo spirito. Non l’immagine. Lo spirito. Che è quella cosa per la quale ti alzi in piedi di fronte a un gesto sportivo anche se arriva dal tuo avversario. È difficile, perché spesso e volentieri al tuo avversario a priori non riconosci il minimo talento. Ma accade, accade più di quanto si possa immaginare.

Insomma, io amo davvero il calcio. Per questo mi chiedo perché chi lo amministra e lo regolamenta, in campo e fuori, permetta che ci si debba sorbire striscioni così intollerabilmente miseri e disgustosi.

E perché i mille poliziotti/carabinieri armati fino ai denti che regolarmente mi perquisiscono alla ricerca di chissa ché facciano poi entrare uno striscione di 30 metri senza neanche farsi venire il dubbio di guardarlo prima (magari poi l’hanno pure fatto, che è peggio).

Mi chiedo quando apparirà su un rettangolo di gioco un arbitro abbastanza uomo da fermare la partita finché messaggi deliranti e bandiere uncinate non vengano ritirate dagli spalti. Lo prevede anche il regolamento. Ma a quanto pare nessuno ha la voglia di fare il primo passo. Metti che poi qualcuno si lamenti…

Mi domando quale sarà il primo presidente che impedirà a questa feccia di entrare in un uno stadio a offendere tutti gli altri presenti e quale il tifoso che se ne andrà dalla curva convinto che comportarsi da individuo e non da massa sia la scelta migliore.

Due giorni fa si festeggiava il giorno della memoria. Per certi rifiuti del passato, purtroppo, il tempo sembra non essere passato mai.

Vaìa

Commenti da Facebook:


2 thoughts on “Cartellino rosso

  1. Siamo alle solite.
    Coglioni sugli spalti.
    Anzi peggio. Merde fasciste ignoranti sugli spalti.
    Il problema è che si dice di mandarli a casa da anni. Ma non si fa mai nulla.
    Tutti si scandalizzano, ma le merde rimangono lì da generazioni.
    Bisognerebbe riflettere.

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