Vieni, c’è una casa nel bosco

Quando ero bambino e poi ragazzo, il ferragosto tradizionalmente era una festa familiare. Una famiglia viva e allegramente sgangherata, un rumoroso vociare in fiorentino, con liti, partite a carte, esplorazioni nel bosco e avventure di pesca a mani nude nel torrente, sfuggendo ai guardacaccia. Al centro di tutto c’era una casa allora già mezza diroccata, […]

Attì

Sei entrato nella nostra vita insieme agli anni Novanta. Rumoroso, pittoresco e sgrammaticato come un picaro all’arrembaggio di signore danzanti nei night di periferia. La sigaretta in bocca e quel tuo accento di siciliano mai completamente adattato alla compostezza di questa città ancora grigia. Troncavi le parole con accenti fantasiosi, come le grafiche delle tue […]

Chiamami ancora Maurizio

È difficile contenere mia madre in poche righe, perché era fatta in un modo tutto suo. Era irruente, non contava mai fino a dieci prima di parlare, non era capace di raccontare una bugia o di mantenere un segreto ed era la persona più impulsiva che abbia mai conosciuto. Io e Claudio dicevamo sempre che […]

“Firlifù” in regalo? Perché no, secondo “Regali per bimbi”

Non ci avevo pensato, in effetti. Ma la fiaba di “Firlifù” potrebbe anche essere un gran bel regalo, per grandi e piccini. Soprattutto ora che si avvicina a grandi falcate la festa del Papà… Sul sito di “Regali per bimbi” (un punto di riferimento imprescindibile per chiunque abbia figli) l’idea deve aver fatto breccia, almeno a giudicare dalla […]

Firlifù, arrivano i primi tentativi di plagio

“Operazione DragonLord”. Così l’hanno chiamata gli agenti della Guardia di Finanza, che ieri hanno sequestrato 1.000 volumi di un certo Tolkien, a dir poco “ispirati” – volendo essere generosi – alla favola di Firlifù. I libri, con la copertina spudoratamente copiata da quella di Gomboli fin dal titolo, provenivano dalla Cina ed erano diretti al mercato bulgaro. […]

Tre regole d’oro

Per quanto mi sforzassi, non riuscivo a capire cosa volesse fare con quella pistola. La teneva in mano come un oggetto estraneo, che non era in grado di dominare. Cercava di non darlo a vedere, ma non appena era certo che nessuno lo guardasse i suoi occhi, velocissimi, cadevano sulla canna bruna dell’arma. Un batter […]