Quando esattamente?


Stasera, senza nemmeno accorgermene, ho ripensato al nostro discorso. Al tuo viso ancora meno espressivo del solito. Mi sono ritornate in mente le tue frasi fatte, le banalità, i pensieri senza capo né coda. I mille sotterfugi verbali a cui sei solita affidarti per far finta di avere qualcosa di sensato da dire. Le tue richieste continue.

Mentre parlavi ricordo che ho staccato il cervello. Ho inserito il pilota automatico della coscienza e mi sono sollevato dalla sedia dove mi avevi costretto. Mi sono librato in aria come quei malati che si trovano a fluttuare sopra il lettino della sala operatoria, mentre il loro cuore si fa sempre più debole.

Ricordo di avere osservato i tuoi vestiti. La tua acconciatura. La strana e buffa piega che prendono gli angoli della tua bocca, quando ti vengono quegli assurdi colpetti di orgoglio e ti intestardisci nelle tue posizioni. Il trucco intorno agli occhi, mai intonato a niente nemmeno per sbaglio. E il tuo sgardo, poi! Mi sono perduto dentro alla sua fissità, mentre mi spiegavi il tuo punto di vista e mi davi suggerimenti improbabili.

Se ci penso mi sembra di impazzire. Eppure sarai stata anche tu una bambina come tutte. Avrai avuto giochi, sogni, desideri irrealizzabili. Sarai pure stata una ragazza piena di vita, o almeno con qualche interesse. Avrai pure dimostrato, anche solo per un momento, di poterti animare di un pensiero intimamente tuo. Avrai pure provato ad agire davvero, prima di adagiarti nelle convenienze e nelle abitudini. Prima di limitarti a vivere di seconda mano.

Allora scusami se ti chiamo a quest’ora. Se torno bruscamente alla realtà di quella stanza, di te che mi parlavi senza sosta e di me che sono riemerso dal nulla soltanto qualche secondo prima di andarmene. Ma devo saperlo, anche se non c’entra niente con quello che ci siamo detti. Anche se questo ti farà imbestialire e riattaccherai furiosa, senza neanche rispondermi. Ma devo chiedertelo, perché è una di quelle cose che se inizio a pensarci non ne esco più, capisci? Devo saperlo, cazzo! Quando esattamente hai deciso di diventare tanto stupida?

Vaìa

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5 thoughts on “Quando esattamente?

  1. Il poeta Gommaweb dimostra come al solito un’acuta disposizione a tratteggiare elementi di realtà con una prospettiva impressionistica incastonata però in una solida cornice di neoclassicismo baroccheggiante. I personaggi, anche se dai tratti appena stilizzati, colpiscono per la capacità evocativa dell’approfondimento psicologico e per l’introspezione mito-poietica. Le situazioni raccontate ricordano lo stupore che accoglie il visitatore degli scavi di Pompei, inerte di fronte allo spettacolo di una scena di vita solo apparentemente viva ma cristallizzata nell’eterno. L’uso di parolacce e parole da trivio diventa in questo autore un vezzo stilistico che, usato con dosata saggezza, impreziosisce l’insieme senza monopolizzare l’attenzione. Un solo commento riassume il giudizio critico: “AHO’!”

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